venerdì 5 ottobre 2007
Sono un Bambacione...
Eh già ieri il ministro che ho anche votato se ne è uscito pressappoco cosi:
"Faremo uscire dalle case i bambacioni!"
Menomale che ce lo ha detto lui...
Io a 23 anni suonati vorrei andare via da casa, poter studiare e avere un lavoro dignitoso part time che mi permetta di mantenermi agli studi, magari uscire ogni tanto la sera e fare qualche viaggetto.
Ecco invece come è la vita reale adesso di uno studente che vuole intraprendere una vita fuori da casa e non sentirsi chiamare bambacione.
Mese tipo:
Stanza singola in affitto presso usurai dai 350 ai 500 euro rigorosamente in nero.
Retta universitaria 500 euro (annuali) se ti dice bene che rientri nelle agevolazioni.
Libri universitari diciamo 100 euro al mese, qui però lo studente si fa furbo e compra le fotocopie (si è un reato....ma sticazzi...), quindi studente fotocopiaro...20 euro.
Sostentamento fisico volendo risparmiare diciamo che con 20 euro al giorno campi, forse anche meno, diciamo 15 euro.
Tessera Autobus: 16 euro per gli studenti.
Naturalmente il soggetto ipotetico non fuma.
Non considero volutamente le spese serali e abbigliamento...
Totali spese (stima a mio modo di vedere per difetto):
MINIMO: 880 euro (considerando partizione mensile della retta annuale)
MASSIMO: 1270 euro (il massimo è teorico...in pratica non c'è limite)
Come fa il soggetto a pagare ciò?
Ecco una serie di simpatici lavori che fanno gli studenti:
Cameriere pub: 25/30 euro a serata più mance, ovviamente in nero, diciamo sui 600/700 euro al mese lavorando 5 giorni a settimana dalle 20.00 alle 02.00.
CallCenter: 400/500/600 euro al mese più provvigioni (eventuali) ovviamente precario.
Spaccio: buona rendita c'è chi arriva sui 3000 euro al mese...però rischi l'arresto.
Volantinaggio: 5/6 euro l'ora, in nero, ti fai un culo cosi.
Altri lavori....
Padoa...te lo dedico....
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6 commenti:
Tommaso, ascolta un consiglio da amico: dì che sei stato frainteso dai giornalisti di sinistra!
Firmato: Silvio B.
;)
non sai quanto ti do ragione!
:D
...E finiti gli studi sarà ancora peggio ... ...col rischio di finire, come me, a fare il casalingo ...
www.moderatamente.com . Roma, 9 ottobre 2007. Tommaso, nato a Belluno il 23 luglio 1940, figlio di Fabio Padoa-Schioppa, amministratore delegato delle Assicurazioni Generali, ha frequentato il liceo classico a Trieste. Laureato in economia all'Università Bocconi di Milano nel 1966, poi Master in economia al MIT di Boston nel 1970, inizia la sua carriera professionale nella Brenninkmeyer per poi passare alla Banca d'Italia (1968), raggiungendo il titolo di responsabile della divisione mercati monetari del dipartimento di ricerca. Non è un bamboccione lui. Merito, fortuna, possibilità economiche familiari, lo hanno messo al riparo da questo rischio.
Ora, sarebbe troppo facile unirsi al coro di quanti hanno trovato, per lo meno, inopportuna la sua affermazione sugli ultra trentenni che vivono ancora a casa di papà e mammà. Non lo facciamo, anche perché riteniamo nasconda un fondo di verità. Difficoltà economiche a parte, che pure ci sono, tutti noi però siamo stati giovani e quanti hanno potuto scialare? Io non ero certo tra questi, ma non mi ha impedito a 19 anni di cambiare addirittura città, per motivi di studio, con un piccolo aiuto dei miei genitori, davvero piccolo, e vivere una nuova vita con grande difficoltà e molte privazioni. E con me tanti altri giovani che dal sud o da ogni parte d'Italia si trasferivano per i più disparati motivi. Certo non avevamo il telefonino, le scarpe alla moda, il jeans strafigo, in verità a volte facevamo fatica anche a mangiare. E tanti giovani oggi fanno le stesse scelte difficili, coraggiose e soprattutto scomode. Altri invece preferiscono sicuramente la comodità di vivere con mamma che provvede a tutto, vitto, alloggio, imbiancatura, lavatura, e stiratura comprese. C'è un ma, le difficoltà economiche ci sono eccome, gravissime nelle grandi città per via del costo degli alloggi e nel resto del paese per il lavoro, qualunque lavoro, che è spesso una chimera. Il ministro Padoa Schioppa dovrebbe saperlo bene, sta qui il vulnus della sua affermazione: c'è una parte consistente di giovani costretto alla condizione di bamboccioni. Questi non meritavano proprio che un Ministro della Repubblica, peraltro responsabile delle politiche economiche del nostro paese, li irridesse. Come dire, oltre al danno la beffa?
Non avevo letto il tuo articolo e devo dire che l'ho molto apprezzato, il fatto purtroppo resta, per quanto io ritengo che le affermazioni siano state fatte in buona fede è lapalissiano che la situazione italiana non permette l'uscita da casa dei giovani e anche se sono previsti degli aiuti, questi non bastano. Come tu hai evideziato a volte facevate fatica a mangiare...
PD: HA VINTO IL BAMBOCCIONE
Di Cactus
(Moderatamente.com) Roma, 15 ottobre 2007 Le primarie del PD si sono concluse con due vincitori: Walter e la politica. La vittoria del primo era annunciata, fin troppo, l'altra un pò meno. E due sconfitti: Prodi e l'antipolitica. Spieghiamo meglio. L'alta affluenza alle primarie, magari non saranno quei 3 milioni dichiarati dall'apparato interessato del PD, è stata una risposta, più convincente di diecimila chiacchiere, agli allarmi ripetuti in questi giorni sul sentimento di anti-politica che attraversa il paese. Uno, due o tre milioni di cittadini che si recano alle urne, facendo la fila, per partecipare ad un processo democratico di elezione diretta del futuro segretario del partito democratico, sono un segno della voglia di partecipare alla vita politica italiana. E così, in una sola giornata, sono rispediti al mittente i becchini della democrazia partecipata, i cantori del "basta con la politica", i futuristi d'accatto che già pregustavano i forconi nelle piazze.
L'alta affluenza di popolo, prima all'adunata del V-day di Grillo, poi alla manifestazione di alleanza nazionale, per finire a quella delle primarie del partito democratico, ha un unico filo conduttore, altro che anti-politica, quel popolo così diverso è anti-Prodi.
E Veltroni, a cui si possono imputare mille difetti, ma non quello di non saper leggere gli avvenimenti politici, sa bene tutto questo e non potrà restare inerme e farsi "cucinare" dalla debolezza di questo governo e del suo premier.
Per questo ci aspettiamo che Veltroni, considerato, a torto, il campione del "buonismo", già dalle prossime settimane, sarà costretto a prendere le distanze dai danni provocati dal Governo Prodi. E lo farà con l'impassibilità che gli viene riconosciuta da chi lo conosce bene. Altro che "bamboccione".
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