ROMA (8 novembre) - Farmacisti di nuovo in guerra contro il governo per fermare le liberalizzazioni. Dal prossimo 19 novembre i cittadini potrebbero trovarsi nella condizione di dover pagare di tasca propria tutti i farmaci, compresi quelli della fascia A, rimborsati dallo Stato. I farmacisti di Federfarma protestano infatti contro l'articolo 2 del disegno di legge Bersani ter sulle liberalizzazioni che prevede la possibilità di vendere nei supermercati e nelle parafarmacie anche medicinali con ricetta medica. I farmacisti, hanno spiegato oggi in una conferenza stampa organizzata dai vertici di Federfarma (l'associazione che rappresenta quasi 17mila farmacie private), Assofarm (la rappresentanza delle farmacie comunali) e Fofi (l'ordine dei farmacisti), sono pronti a fermare la protesta, che comporterebbe di fatto l'uscita dalla convenzione con il Servizio sanitario nazionale, se arriverà un chiaro segnale dal governo. I farmacisti chiedono in sostanza un impegno istituzionale affinché il provvedimento, ora fermo al Senato (e approvato in prima lettura alla Camera) venga eliminato.
Leggevo ieri questo interessante articolo del Messaggero, e più leggevo più rimanevo disgustato.
Sapete cosa sono il 90% dei farmacisti italiani? Semplicemente commercianti, con una laurea che praticamente non sfruttano.
Quanti di voi andando in farmacia si sono fatti preparare un medicinale da loro?
A Roma fra le farmacie che conosco solo una su 15 prepara i medicinali, fra l'altro tutte composizioni parafarmaceutiche (lozioni e simili)...
Allora mandiamoli dove si meritano, affanculo!
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10 commenti:
Questo post merita almeno 10 minuti di standing ovation!!
grazie caro! ma è la triste verità..
Quello che dici e' sbagliato!!!
Ti giro la domanda: quanti medici prescrivono medicine preparate ad hoc? Nessuno...perche'?
E' da poco uscito una bella denuncia sui favori che i medici ricevono in cambio di prescrizioni "pilotate" cioe': tu scrivi la mia medicina che io ti offro/pago qualcosa...
Diciamo che la categoria piu' corrotta dopo la politica e' quella dei medici che (se della mutua) guadagnano circa 8.000euro al mese...piu' i "premi" delle case farmaceutiche...
Dimmi se sbaglio...
@Anonimo: allora...beh non hai tutti i torti, ma come tu giustamente dici che i medici non le prescrivono, allo stesso modo stai sicuro che se le prescrivessero i farmacisti non saprebbero dove mettere le mani...
va anche notato che moltissime farmacia si sono attrezzate con aree beauty dove vendono cosmetici e simili e da cui ricavano ottima parte del loro fatturato eppure la lobby delle profumerie (che non c'è) non è scesa in piazza...
è il sistema che è sballato...
@Anonimo:
Cosa vogliamo dire allora dei medici che non segnano farmaci più costosi, neccessari non superflui, perchè altrimenti sforano il budget e la ASL non li premia a fine anno? Io nel settore farmaceutico ci lavoro da 7 anni, e fidatevi le peggiori porcate le ho viste fare alle ASL a danno del cittadino e non dalle aziende farmaceutiche. Nessuno si chiede dove finiscono i soldi che vengono risparmiati con i generici e con la riduzione della spesa farmaceutica? Investiti in servizi? Incrementata la diagnostica? No! Se li spartiscono tra medici ed amministrativi delle ASL. Sempre a danno del cittadino.Perchè si parla di spese della Sanità sempre riguardo al farmaco? I farmaci incidono per circa il 10-15% sulla spesa sanitaria. la matematica non è il mio forte ma tagliare anche una piccola percentuale su quel 85-90% rimanente comporterebbe un bel risparmio. Ma niente! Perchè? Perchè le poltrone sono comode e nessuno vuole rinunciare ai propri privilegi...
Le profumerie non sono mai scese in piazza perchè dalla notte dei tempi i profumi sono presenti in molti negozi di vario genere! I farmacisti che non lo sanno fare non posso essere ritenuti tali come un elettricista che non sa collegare i cavi...
Ovviamente i farmacisti difendono il loro PRIVILEGIO di lavorare in regime di completo monopolio e con margini alti.
LA loro minaccia di considerare la convenzione esaurita in uno stato normale avrebbe generato l'ilarità del ministro della sanità. Considerate la convenzione nulla, bene la faccio con i supermercati la prossima convenzione, ora chiudete pure...
Quanto sia distorto il sistema lo dimostra proprio questa stupida minaccia, come se un rapinatore ti minacciasse con una pistola dicendoti: se non mi dai i soldi me ne vado.
Tutte le scuse che accampano sono stronzate. Dicono che solo le farmacie devono vendere? Bene diamo altre licenze a chi le chiede, diciamo 5000 all'anno finché nessuno le vuole più, che vendano in regime di mercato.
quella del farmacista è una professione protetta, come quella del medico o dll'ingegnere.
La logica non è quella della preparazione del farmaco: data la ricetta basterebbe un buon artigiano/preparatore come nel campo dell'edilizia, dove per alzare un muro non serve un ingegnere ma un muratore. Solo se si tratta di un muro portante, prima di realizzarlo, serve che un ingegnere faccia dei calcoli e dimostri che regge se realizzato con quello spessore e quei materiali, segue tutta una serie di pratiche assumendosi la responsabilità personale nel caso in cui crolli e faccia danni se non uccidere esseri umani.
Anche a logica della vendita dei farmaci segue una catena di controlli che va dalla prescrizione alla fornitura alla somministrazione, dato che, e non penso alla banale aspirina, esistono farmaci che possono farci secchi immediatamente. Pensa che esistono le farmacie ospedaliere dove i farmacisti non vendono nulla perchè sono impiegati dello stato, che sono le sole a poter fornire alcuni tipi di farmaci antitumorali che per costi o pericolosità di impiego, possono essere somministrati solo durante un ricovero, o ai farmaci che si utilizzano per le cure dei tossicondipendenti, che sono, de facto, elementi tossici.
E penso al caso di un 'errore professionale' di cui ho sentito parlare anni fa, ovvero di un farmaco da somministrare intramuscolo fornito dove la prescrizione richiedeva quello per endovena... tutto si risolse con un grosso spavento ed un ricovero... ma se ci scappava il morto il farmacista ci rimetteva le penne, mentre se fosse stato un semplice bottegaio non aveva lo stesso tipo di responsabilità (anche il barista deve essere assicurato se ti viene una intossicazione per un cornetto avariato, solo che al bar non ci sono tante cose potenzialmente dannose per la vita allo stesso modo).
I farmacisti oggi hanno un enorme privilegio,e questo è da scardinare, simile a quello dei notai, ovvero il numero delle farmacie è fissato in una ogni 5000 abitanti, una sorta di esclusiva di zona, così anche i notai. Questo non li rende competitivi, però ricordiamo che i prezzi dei farmaci vengono fissati a livello di contrattazione ministeriale con le case farmaceutiche (... e ricordiamo il caso poggiolini), quindi la concorrenza sarebbe solo sulla base della competenza e della fiducia o della posizione..
A mio avviso questo privilegio va abolito perchè esclusi farmacisti e notai nessun altro professionista gode di tale privilegio, sarebbe come bloccare il numero dei medici, degli ingegneri, degli architetti, dei geologi, degli avvocati, ecc.
Bersani invece sta colpendo tutte le categorie professionali per regalare le attività professionali alle associazioni degli industriali dietro la maschera delle lberalizzazioni. I farmacisti sono quelli che godono dei maggiori privilegi, ma sono anche i soli a potersi far sentire. Tutti i professionisti hanno fatto una manifestazione congiunta a Roma il 18 luglio scorso e non se li è filati nessuno, non un trafiletto, figuriamoci la tv...
In pratica questa serie di 'liberalizzazioni' vuole portare ad una situazione in cui l'industriale di turno può fare ingegneria senza titoli, abilitazioni o altro che garantisca la sua professionalità (oggi garantita da un percorso formativo con esami finali, che oggi per gli avvocati, ad esempio, è estremamente dura), poi gli industriali, che prendono il lavoro grazie alle loro amicizie, poi lo fanno svolgere al neolaureato stagista di turno..
Facciamo attenzione a quello che è il messaggio che viene dai media, perchè sono una voce allineata, la rete ci consente proprio questa possibilità di un confronto con chi è coinvolto direttamente...
saluti Luigibio
Purtoppo il discorso e' diverso perche' e' a livello europeo!
Le liberalizzazioni sono volute dalla cimunita' europea anche in Francia Spagna e Germania...sono altissimi i ricavi e c'e' un gioco piu' grosso dell'Italia.
Pensate solo al fatto di quanto puo' aumentare la produzione per le grandi case multinazionali nel momento che tutti possono acquistare facilmente le medicine...Si apre un mercato come quello americano dove il problema che sono tutti schiavi della dipendenza da medicine. Se abituate il vostro corpo a digerire sempre con un certo medicinale, dopo un po' il tuo corpo te lo richiede percha' ne e' dipendente.
Anni fa si era gia' aperta una trattazione con il governo per l'apertura dei mercato in un altro modo: la Federfarma aveva chiesto di poter liberalizzare il numero delle farmacie senza mettere un limite ad abitante o spazio. Non si e' voluto cambiare perche'? Troppe persone al governo fanno parte di coop e simili, troppo interessate al guadagno personale.
La differenza che la gente non sa e' i prezzi sono fissati dallo stato, difficile quindi una riduzione del prezzo...inoltre le tasse su ogni farmaco sono come sulla benzina, nell'ordine del 50/60%...
Sicuramente alcune farmacie hanno grossi guadagni, come e' sicuro che nei paesini non sia cosi'...Allora siamo proprio sicuri che il metodo giusto sia questo e non come al solito abbassare le tasse imposte su ogni prodotto e aumentare il numero ristretto di farmcie?
@anonimo
concordo parola a parola con il tuo discorso, infatti il probema è proprio quello, ovvero che vengono mascherate come liberalizzazioni scelte che portano ad interessi di parte.
Le liberalizazzioni sono volute dall'UE, ma negli altri paesi vengono concretizzate a vantaggio dei consumatori, dove l'automedicazione è sicuramente favorita, ma non certo la libera circolazione dei farmaci. Sono lustri che in Inghilterra si possono comprare aspirine ed antidolorifici di molte varietà ai banchi del supermercato, però se vuoi un antibiotico devi rivolgerti a banco del farmacista con una prescrizione di un medico e te ne viene data esattamente la quantità prescritta.
saluti luigibio
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